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LE CINQUE PRINCIPALI TECNICHE DI ATTACCO
Ogni anno, da oltre dieci anni, classifico ed analizzo i trend di migliaia di cyber attacchi.
Durante questo lasso di tempo abbiamo assistito a diverse evoluzioni negli attacchi, dai più importanti settori presi di mira, alla diffusione ormai senza controllo del cybercrime.
Le tecniche di attacco invece, pur aggiornandosi, rimangono di fatto le stesse, in particolar modo quelle che chiamo ”evergreen“.
Vediamo quindi le classiche tecniche di attacco che si confermano da anni come le più pericolose nonché le più efficaci.
Le soluzioni a queste minacce dovranno quindi essere variegate e messe a fattor comune in modo organico.
Durante questo lasso di tempo abbiamo assistito a diverse evoluzioni negli attacchi, dai più importanti settori presi di mira, alla diffusione ormai senza controllo del cybercrime.
Le tecniche di attacco invece, pur aggiornandosi, rimangono di fatto le stesse, in particolar modo quelle che chiamo ”evergreen“.
Vediamo quindi le classiche tecniche di attacco che si confermano da anni come le più pericolose nonché le più efficaci.
- MALWARE
Il termine Malware viene dall’inglese dell’inglese “malicious software”, ovvero software malevolo, creato ed iniettato nei dispositivi informatici (computer ma anche smartphone) per disturbare le operazioni, arrecare danni o sottrarre informazioni.
Indicato precedentemente come “virus informatico”, il malware comprende diverse categorie in base alla funzione principale che si prefigge.
Tra queste, anche quella del virus, ovvero un pezzo di codice in grado di riprodursi ed infettare i sistemi informatici, nello stesso modo in cui i virus biologici si diffondono negli esseri viventi.
Un’altra tipologia di malware molto nota è il trojan, che prende il nome dal famoso “cavallo di troia” utilizzato dai Greci per introdursi indisturbati nella città di Troia, sconfitta proprio grazie a questo espediente.
Con questo termine si indica un programma malevolo che si spaccia per un software legittimo in modo da convincere la vittima ad installarlo, portando così a termine l’infezione.
Lo spyware è invece in grado di raccogliere informazioni sul sistema della vittima per inviarle successivamente all’attaccante.
Il ransomware, è invece in questo periodo il malware più famoso e più utilizzato, in grado di cifrare i sistemi infettati in modo da rendere i dati inaccessibili.
In seguito all’infezione, sui sistemi viene trovato un messaggio dove il criminale responsabile dell’attacco chiede il pagamento di un riscatto (dall’inglese “ransom”, di solito in bitcoin o in un’altra crypto-valuta, per ottenere in cambio la chiave di cifratura che consentirà di recuperare i dati.
Alla tradizionale richiesta di riscatto, si sta ultimamente affiancando l’utilizzo della double estortion, ovvero un secondo riscatto che il criminale richiede per non diffondere pubblicamente i dati sottratti prima di essere cifrati.
Le tipologie di malware sono molteplici e i rischi di rimanerne vittime restano notevolmente alti. - VULNERABILITÀ
Le vulnerabilità sono problematiche che possono affliggere i sistemi informatici e che, se non rilevate, potrebbero favorirne la compromissione.
Tra queste, la tipologia più diffusa è quella delle vulnerabilità software (dette anche bug), ovvero difetti di progettazione, di installazione o di configurazione dei software.
I bug vengono sfruttati (in gergo “exploitati”, dall’inglese exploit) dai criminali per violare i sistemi e portare a termine i loro cyber attacchi.
Quando vengono scoperte nuove vulnerabilità, i produttori software predispongono delle apposite “patch” correttive, che vengono installate nei sistemi tramite gli aggiornamenti.
Per mitigare queste problematiche è molto importante quindi che i sistemi operativi così come gli applicativi utilizzati vengano sempre aggiornati all’ultima versione disponibile e che questa verifica venga effettuata di continuo.
Le vulnerabilità non ancora note e per cui non esistono ancora rimedi vengono definite 0-day e possono costituire una seria minaccia per i sistemi.
Esistono inoltre diverse tipologie di vulnerabilità, da quelle che riguardano i protocolli che utilizziamo per navigare in Internet, alle modalità di comunicazione (ad esempio cifrate o meno, ecc), alla scorretta gestione di password (troppo corte o banali, troppo riutilizzate o non modificate abbastanza spesso, …) e di utenze.
La complessità sempre crescente dei sistemi informatici e la scarsa reattività negli aggiornamenti contribuiscono alla diffusione delle vulnerabilità, che si confermano da anni tra le minacce più presenti del mondo cyber. - SOCIAL ENGINEERING
Il Social Engineering (o Ingegneria Sociale) comprende tutte le tecniche che studiano il comportamento umano per forzare le vittime a compiere determinate azioni.
In questi casi è fondamentale effettuare una fase preliminare di raccolta di informazioni sulla vittima, in modo da poter successivamente ideare il modo migliore per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Queste informazioni possono essere collezionate da qualsiasi fonte disponibile: siti web, social media, hobbies, abitudini sociali e perfino dalla nostra spazzatura.
L’attacco tramite queste tecniche può essere effettuato con diverse modalità, che sfruttano pretesti, false ambientazioni o esche (in inglese “baiting”).
Tra queste tipologie di attacco rientra anche il Phishing, che verrà descritto successivamente.
È importante ricordare che l’ingegneria sociale può colpire non solo tramite mezzi informatici: al contrario, il social engineering utilizza qualsiasi mezzo che possa rivelarsi efficace, incluse le telefonate. - PHISHING
Il Phishing è una particolare tipologia di truffa dove la vittima viene ingannata e convinta a fornire informazioni riservate.
Il termine deriva dall’inglese fishing (pescare) ed indica la “pesca a strascico” con cui i criminali riescono a reperire informazioni come numeri di carte di credito o password tramite l’invio di massa di messaggi fraudolenti che imitano contenuti legittimi.
Di norma questo tipo di minaccia viene associata alle e-mail, ma non è escluso che il phishing possa colpire anche tramite SMS telefonici (in questo caso si parla di “Smishing”) o sui social media.
Il messaggio fraudolento potrebbe contenere un allegato con un malware che viene installato successivamente all’apertura del documento, o un link che porta ad un sito web contraffatto, clone di un sito legittimo.
In ogni caso, i moderni phishing sono sempre più accurati, costantemente aggiornati in modo da sfruttare i temi più “caldi” e non sempre facili da riconoscere. - DDoS (Distributed Denial of Service)
Il Denial of Service (DoS) è una tipologia di attacco informatico in cui si fanno esaurire le risorse di un sistema che eroga un servizio (ad esempio un sito web) in modo da renderlo inutilizzabile.
Questo risultato si ottiene inondando il servizio vittima di traffico dati in entrata.
Nella sua versione più nota, il Distributed Denial of Service (abbreviato in DDoS, ovvero il DoS distribuito), questi dati in entrata arrivano da più fonti contemporaneamente, aumentando drammaticamente l’efficacia dell’attacco.
L’insieme di macchine attaccanti costituisce una botnet, ovvero una rete di computer infettati da un malware in grado di controllarli.
Al momento opportuno tutti i computer infettati vengono attivati dall’attaccante iniziando a sommergere il servizio target di richieste di connessione.
I moderni DDoS, grazie anche alla diffusione di connessioni a Internet a banda larga, possono assumere proporzioni davvero notevoli, cosa che può creare non pochi problemi, specialmente se il sistema vittima eroga un servizio critico.
In alcuni casi l’attaccante può addirittura arrivare a chiedere un riscatto per fermare o non ripetere l’attacco.
In questi casi si parla di Ransom Distributed Denial of Service (RDDoS), una delle tendenze criminali che unisce l’estorsione al disservizio.
Le soluzioni a queste minacce dovranno quindi essere variegate e messe a fattor comune in modo organico.
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