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PROTEGGERSI DAI CYBER ATTACCHI: ECCO LE PRINCIPALI SOLUZIONI
Dopo aver approfondito le principali tecniche utilizzate nei cyber attacchi che, sebbene evolvendosi, rimangono sempre efficaci per i criminali informatici, esaminiamo le principali soluzioni.
Come abbiamo visto, le tipologie di minacce sono numerose e non sempre facili da arginare.
È chiaro quindi che non possa esistere un’unica soluzione stile “bacchetta magica” in grado di sconfiggerle tutte.
Al contrario, per mitigare queste problematiche, è necessario mettere a fattor comune e in modo organico molteplici soluzioni.
Vediamo quindi le principali tattiche per proteggersi (per quanto possibile) dai cyber attacchi e prepararsi a gestire al meglio le maggiori cyber minacce:
La sicurezza cyber va infatti considerata come un processo continuo in cui integrare elementi tecnologici, organizzativi e gestionali.
Buon lavoro!
Come abbiamo visto, le tipologie di minacce sono numerose e non sempre facili da arginare.
È chiaro quindi che non possa esistere un’unica soluzione stile “bacchetta magica” in grado di sconfiggerle tutte.
Al contrario, per mitigare queste problematiche, è necessario mettere a fattor comune e in modo organico molteplici soluzioni.
Vediamo quindi le principali tattiche per proteggersi (per quanto possibile) dai cyber attacchi e prepararsi a gestire al meglio le maggiori cyber minacce:
- Anti-malware
I malware sono la principale minaccia informatica, utilizzata in oltre il 40% dei cyber attacchi noti.
La prima misura di difesa in questi casi è quella di cercare di intercettare questa problematica prima che inizi a violare i sistemi informatici dotandosi di un buon anti-malware.
Il mercato offre innumerevoli soluzioni a questo scopo e sostanzialmente tutti i principali vendor di antivirus mettono a disposizione prodotti di buon livello.
Questi software, installati su ogni dispositivo informatico (e sarebbe bene includere anche quelli mobili), hanno il compito di rilevare codici malevoli, ma è importante sottolineare che spesso possono riconoscere solo minacce già presenti nel loro database.
Per il corretto funzionamento di una buona soluzione anti-malware è fondamentale quindi, non solo che sia presente sui sistemi, ma anche che sia aggiornata regolarmente in modo da riconoscere e disarmare le più recenti minacce. - Backup
Nel caso dei ransomware, oltre ad un buon prodotto anti-malware, il backup resta la migliore soluzione.
L’obiettivo del ransomware è infatti quello di ottenere il pagamento del riscatto per fornire la chiave di cifratura che permette di recuperare i dati.
Va ricordato però che non è mai raccomandato assecondare le richieste di un criminale, senza nessuna garanzia, tra l’altro, di ottenere davvero la chiave di cifratura in cambio del pagamento.
Una buona soluzione di backup, al contrario, è la migliore misura preventiva a questa minaccia, consentendo di recuperare i dati senza dover cedere al riscatto.
Perché questa soluzione sia efficace, però, è necessario che il backup sia aggiornato, opportunamente configurato e mantenuto separato dai sistemi che protegge (per evitare che possa essere vittima a sua volta del ransomware). - Verifica dei sistemi informatici
Le vulnerabilità dei sistemi informatici vengono sfruttate nel 16% degli attacchi noti.
Queste problematiche includono le mis-configurazioni e i difetti di installazione o progettazione che affliggono i sistemi informatici, in particolare in presenza di reti molto complesse o cresciute rapidamente.
Il Vulnerability Assessment è la verifica periodica dei sistemi alla ricerca di queste problematiche e costituisce la principale difesa per questa tipologia di minaccia.
Tramite questa verifica è infatti possibile individuare i sistemi e gli applicativi da aggiornare o eventuali problematiche non ancora note.
È molto utile associare anche un Penetration Test al Vulnerability Assessment: con questo secondo tipo di verifica è possibile, infatti, testare come un eventuale cyber criminale potrebbe sfruttare le problematiche riscontrate e quali danni sarebbe in grado di apportare una volta violati i sistemi.
Eseguire entrambe le verifiche ha il vantaggio di ottenere una buona fotografia del livello di rischio dell’azienda, oltre che le priorità da assegnare agli interventi di rimedio.
I ricercatori, così come i criminali, scoprono continuamente nuove vulnerabilità, quindi è bene eseguire periodicamente questi assessment: idealmente ogni 6 mesi, ma almeno una volta all’anno.
La gestione continua delle vulnerabilità viene chiamata Vulnerability Management ed è altamente consigliata in caso di sistemi critici o grandi aziende. - Corsi di Cyber Security Awareness
Phishing e Social Engineering sono minacce che cercano di sfruttare l’unica vulnerabilità che non prevede patch di sicurezza: il fattore umano.
La soluzione a questa tipologia di minacce sono i percorsi di Cyber Security Awareness, ovvero appositi corsi allo scopo di illustrare le principali e più aggiornate tipologie di minacce e approfondire come riconoscerle.
È importante che questi percorsi siano previsti per tutto il personale che utilizza i sistemi aziendali, per i dipendenti, quindi, ma anche i collaboratori e, idealmente, i fornitori.
Al management andrebbero inoltre spiegate le responsabilità in caso di violazione dei sistemi e dei dati, sia dell’azienda stessa che dei clienti.
Infine, è buona norma organizzare questi corsi almeno una volta all’anno in modo da essere aggiornati sulle ultime novità del mondo cyber ed i principali esempi di attacchi informatici. - CDN e WAF
I DDoS (Distributed Denial of Service) possono essere molto insidiosi e arrivare a rendere totalmente inoperabili siti o applicazioni web.
La prima soluzione consiste nel ridurre la superficie di attacco limitando al minimo i servizi esposti ad Internet o riprogettandoli in modo che le applicazioni critiche siano opportunamente schermate.
Una volta identificato il minor numero di server ed applicativi che è necessario esporre su Internet, una buona prassi è proteggerli adottando un sistema CDN (Content Delivery Network).
Il CDN consiste in una rete di server collegati tra loro per ottimizzare la distribuzione dei contenuti di un servizio o un’applicazione web.
L’utilizzo di un CDN consente di gestire il carico di traffico diretto verso i servizi web in modo da risolvere, tra l’altro, ogni eventuale problema di sovraccarico.
È inoltre un ottimo metodo per migliorare la velocità di caricamento dei contenuti dei siti web, ottimizzandone il posizionamento nei motori di ricerca.
Un’altra buona soluzione è dotarsi di un Web Application Firewall (WAF), un sistema in grado di filtrare e gestire il traffico a livello applicativo diretto ai servizi web.
In questo modo è possibile intercettare ed intervenire in caso di richieste malevole di accesso ai servizi web, anche per quanto riguarda ulteriori minacce oltre ai DDoS.
La sicurezza cyber va infatti considerata come un processo continuo in cui integrare elementi tecnologici, organizzativi e gestionali.
Buon lavoro!
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