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COME FUNZIONA E COSA COMPRENDE LA NUOVA STRATEGIA NAZIONALE DI CYBER SECURITY

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COME FUNZIONA E COSA COMPRENDE LA NUOVA STRATEGIA NAZIONALE DI CYBER SECURITY

L’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) ha di recente rilasciato la Strategia Nazionale di Cybersicurezza che contribuirà a migliorare la sicurezza e la resilienza del Bel Paese.

In un momento storico in cui l’utilizzo sempre più diffuso del digitale è associato ad una massiccia diffusione delle minacce cyber, è di primaria importanza che un paese si doti di una strategia che miri ad organizzare e prioritizzare gli interventi necessari.

Vediamo quindi come è composto questo piano che si articola in 82 misure complessive da mettere in atto entro il 2026.

Le sfide

Le sfide che la Strategia Nazionale di Cyber Security si prefigge di affrontare sono principalmente 5:

  1. Supportare la transizione digitale per la Pubblica Amministrazione e le aziende produttive del nostro paese, assicurando anche che vengano tenuti in considerazione gli aspetti di Cyber Security;
  2. Prevenire e mitigare gli impatti delle (ormai onnipresenti) minacce cyber;
  3. Contrastare le azioni di disinformazione, in quanto, potendo influenzare e strumentalizzare l’opinione pubblica, vanno considerate come una minaccia vera e propria;
  4. Gestire in maniera più efficiente le crisi di cyber security, coordinando adeguatamente tutti i soggetti interessati in modo da poter assicurare una risposta efficace
  5. Assicurare un’autonomia nazionale nel settore del digitale, che consenta, tra le altre cose, di detenere il controllo diretto sui dati.

Gli obiettivi principali

Per riuscire ad affrontare meglio le sfide, sono stati definiti 3 obiettivi principali, che racchiudono a loro volta le 82 misure previste dal piano:

  1. Protezione: per la protezione di asset strategici del paese attraverso la gestione e la mitigazione del rischio cyber, e l’adozione di controlli e norme apposite.

    Tra le misure più interessanti di questo ambito la strategia comprende:

    • potenziare il Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN), nato con lo scopo di verificare le condizioni di sicurezza e l’assenza di vulnerabilità di prodotti, apparati e sistemi utilizzati nelle infrastrutture e nelle reti di interesse nazionale;
    • sviluppare un quadro giuridico nazionale adeguato, aggiornato e coerente, in materia di Cyber Security;
    • conoscere in modo approfondito lo scenario delle minacce cyber, tramite l’utilizzo di monitoraggio continuo, adeguati strumenti e competenze per identificare le vulnerabilità ed essere in grado di gestire rischi e minacce correlate;
    • potenziare le maturità cyber della Pubblica Amministrazione, favorendo una transizione sicura verso tecnologie Cloud, anche grazie alla creazione di un Polo Strategico Nazionale (PSN), e coordinando apposite azioni di identificazione, monitoraggio e controllo del rischio cyber;
    • sviluppare le capacità di protezione del paese, anche grazie allo sviluppo di strumenti come il Domain Name System (DNS) nazionale, per proteggere la PA durante la navigazione del Web, il monitoraggio e la gestione continua delle vulnerabilità e delle mis-configurazioni della PA;
    • promuovere e favorire l’adozione di crittografia.
  2.  

  3. Risposta: per una risposta tempestiva ed efficace alle crisi cyber nazionali, grazie a sistemi di monitoraggio, a strumenti di analisi ed all’attivazione degli opportuni processi.

    Le misure più interessanti in questo ambito sono:

    • utilizzare il Nucleo per la Cybersicurezza (NCS), un sistema di gestione delle crisi cyber nazionali basato su procedure di collaborazione e flussi informativi consolidati;
    • integrare gli attuali servizi cyber nazionali, realizzando, ad esempio, un “Hyper SOC” (Security Operation Center), in grado di raccogliere dati e correlarli da diverse fonti, inclusi ISP (Internet Service Provider) convenzionati, al fine di individuare rapidamente le minacce, o facilitando la notifica di incidenti al CSIRT (Computer Security Incident Responde Team) nazionale;
    • contrastare il cybercrime, sia tramite azioni di prevenzione di attività criminali del mondo cyber oltre che di incremento di attività investigative;
    • organizzare esercitazioni periodiche di Cyber Security e resilienza.
  4.  

  5. Sviluppo: per lo sviluppo sicuro di tecnologie digitali, attraverso l’utilizzo di centri di eccellenza, attività di ricerca ed imprese dedicate.

    Le misure più interessanti in questo ambito sono:

    • supportare la crescita ed il potenziamento tecnologico del paese grazie al Centro Nazionale di Coordinamento (NCC), in particolare tramite attività di ricerca e sviluppo;
    • realizzare un “parco nazionale della cybersicurezza” che, metta a sistema competenze e risorse provenienti da diversi ambiti, incluso il mondo accademico, industriale e della ricerca;
    • favorire lo sviluppo tecnologico del paese promuovendo l’internazionalizzazione delle imprese italiane e continuando ad attrarre investimenti
    • promuovere l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, favorendo la ricerca e lo sviluppo, anche grazie a finanziamenti.

I fattori abilitanti

Per la realizzazione degli obiettivi descritti è necessario tenere conto di alcuni fattori abilitanti, trasversali e correlati al raggiungimento di tutti gli scopi prefissati, ovvero:

  • La formazione in Cyber Security, allo scopo di creare la futura forza lavoro del paese in questo settore, grazie alla promozione delle carriere in questo settore, al continuo aggiornamento della didattica e dei docenti, all’impiego di formazione specialistica o percorsi di formazione specifici per tutte le figure richieste (tecniche e non);
  • La promozione della cultura della Cyber Security, per aumentare la consapevolezza su rischi e minacce del mondo cyber, attraverso programmi di educazione digitale e per promuovere lacyber hygiene nelle aziende;
  • La cooperazione, sia sul fronte nazionale, tra settore pubblico e privato, incluso il mondo accademico e della ricerca, che sul fronte internazionale, in particolare per quanto riguarda le iniziative europee.

Conclusioni

La Strategia Nazionale di Cyber Security deriva dalla direttiva NIS (Network and Information Security) del 2013 che imponeva ai paesi di dotarsi di un proprio piano in materia.

Il primo piano nazionale risale al 2014, rivisto poi nel 2017 e perfezionato, infine, nell’attuale strategia.

L’Italia, sebbene con qualche anno di ritardo, ha quindi definito il suo piano conclusivo di interventi ed investimenti in materia di Cyber Security, ribadendo in particolare la necessità di creare una forza lavoro specializzata, di diffondere i programmi di awareness e la cultura cyber nel paese, di investire per potenziare ricerca e sviluppo.

Pur mantenendo alcuni dubbi per il rischio di accentramento dei poteri, la mancanza di “separation of duty” e le tempistiche di attuazione delle misure che non vengono definite in dettaglio, non potremmo essere più d’accordo sui temi principali.

È, infatti, innegabile che la strategia comprenda gli ingredienti per affrontare in maniera efficace la materia.

Non ci resta che augurare Buon Lavoro all’ACN!

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PROTEGGI IL TUO BUSINESS CON L’ANALISI DEI CYBER ATTACCHI

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PROTEGGI IL TUO BUSINESS CON l'ANALISI DEI CYBER ATTACCHI

Nell’articolo precedente abbiamo approfondito come funziona la nostra analisi dei cyber attacchi.

MA QUALI SONO I VANTAGGI DI QUESTA ANALISI E COME È POSSIBILE SFRUTTARLA PER PROTEGGERE IL BUSINESS?

Aziende, Istituzioni, centri di ricerca, assicurazioni che offrono polizze contro i rischi cyber, professionisti che si occupano di threat modeling, di cyber risk management e di cyber strategy: l’analisi dei cyber attacchi può rivelarsi utile a diverse entità.

In particolare, possiamo identificare 4 obiettivi principali:

  1. Verificare la strategia di Cyber Security

    Dall’analisi delle minacce dipinte nello scenario che presentiamo ogni anno è possibile comprendere dove le strategie di cyber security abbiano fallito e come migliorarle.

    È importante, infatti, che le aziende, così come le Istituzioni ed ancor di più le Infrastrutture Critiche, verifichino di frequente le proprie difese, in quanto le problematiche cyber sono costantemente in evoluzione.

    Ottenere informazioni sulle minacce più recenti che si sono dimostrate vincenti è certamente il modo migliore per valutare quanto le difese potrebbero rivelarsi efficaci o dove apportare modifiche alla strategia complessiva.


  2. Identificare le minacce specifiche per il proprio settore

    Sempre riguardo all’affinamento delle proprie cyber difese, valutare quali problematiche del mondo digitale affliggono in modo particolare il proprio settore merceologico di appartenenza è una priorità.

    I cyber attacchi, infatti, comprendono diverse tipologie e non colpiscono tutte le aree di business nel medesimo modo.

    È ragionevole supporre che Istituzioni, Infrastrutture critiche e multinazionali o grandi aziende siano maggiormente esposte ai rischi cyber rispetto a piccole o medie aziende, ma è anche vero che queste dispongono di risorse inferiori per gestire le emergenze.

    Ottenere informazioni sulle minacce specifiche per il proprio ambito ed analizzarne i trend negli anni, è, quindi, assolutamente strategico per valutare la situazione e comprendere come potersi difendere al meglio.


  3. Ottimizzare i budget dedicati alla Cyber Security

    Il mondo della Cyber Security è complesso, lo sappiamo, e purtroppo non esiste una soluzione univoca in grado di porre rimedio come una bacchetta magica a tutti i rischi correlati.

    Al contrario, le minacce sono diverse, quindi le strategie difensive dovranno prevedere un mix di soluzioni tecniche, formative, organizzative e gestionali.

    L’analisi dei cyber attacchi è importantissima per comprendere quali componenti non devono mancare nel proprio specifico mix e come spendere in maniera più efficace ed efficiente il budget aziendale di Cyber Security.

    Solo comprendendo quali minacce riguardano il proprio settore di appartenenza si può essere ragionevolmente certi di valutare a ragion veduta gli acquisti e le azioni più corrette.


  4. Ottenere dati sui cyber incidenti

    Il nostro campione comprende oltre 7.000 cyber attacchi andati a buon fine negli ultimi 4 anni, tra i quali più di 2.500 verso Infrastrutture Critiche.

    Un numero di eventi notevoli dai quali è possibile evincere molte informazioni, dalle motivazioni dell’attacco, al settore merceologico preso di mira, alla tipologia di tecnica utilizzata, all’area geografica, alla criticità dell’attacco e agli impatti correlati.

    Queste informazioni possono essere molto rilevanti in particolare per Assicurazioni che forniscono polizze contro i rischi cyber e che necessitano di dati utili a valutare la frequenza e la gravità delle minacce e per poter calcolare correttamente il premio per la mitigazione del rischio residuo.

Sebbene la finalità di innalzare l’awareness sulle problematiche della Sicurezza Informatica resti il nostro obiettivo principale, la criticità della situazione che si è venuta a creare in seguito alla crescita straordinaria delle minacce cyber, ci ha convinti che questa analisi debba continuare ad evolversi, trasformandosi in un vero e proprio strumento di lavoro e di supporto decisionale.

Contattaci per ulteriori dettagli e guarda un sample dei nostri dati sulla nostra Dashboard.

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ANALISI DEI CYBER ATTACCHI: COS’È E COME FUNZIONA

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ANALISI DEI CYBER ATTACCHI: COS’È E COME FUNZIONA

Quando nel 2011 abbiamo iniziato questa ricerca, il nostro scopo era elevare la consapevolezza e migliorare la comprensione delle minacce informatiche.

All’epoca i rischi “cyber” non erano nemmeno considerati all’interno del Global Risk Report del World Economic Forum, nel quale sono stati introdotti solo nel 2015, e comunicare l’urgenza di occuparsi della Sicurezza Informatica era complesso in assenza di dati quantitativi in grado di illustrare il problema e la sua evoluzione nel tempo.

Se 11 anni fa la situazione poteva però sembrarci preoccupante, a questo punto non è più un mistero che ci troviamo in piena emergenza e che nessuno può considerarsi al riparo dai cyber attacchi.

Vediamo quindi, come funziona la nostra classificazione dei cyber attacchi.

CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

In oltre 10 anni l’attività di analisi e classificazione dei cyber attacchi si è molto evoluta.

La metodologia utilizzata è stata raffinata ed aggiornata nel tempo, sia dal punto di vista del numero e della qualità delle fonti utilizzate, che della quantità di variabili impiegate per descrivere i diversi fenomeni e delle tassonomie utilizzate per classificare i dati, completamente riviste per aderire quanto più possibile a standard riconosciuti a livello internazionale.

LE VITTIME

Il sistema di classificazione dei settori merceologici adottato per mappare le vittime di attacchi informatici è derivato dall’ISIC (International Standard Industrial Classification of All Economic Activities) delle Nazioni Unite e dalla NACE (Nomenclature statistique des activités économiques dans la Communauté Européenne) della Commissione Europea, da cui derivano anche i Codici ATECO italiani.

La nostra classificazione delle vittime è stata ovviamente adattata per includere anche le tipologie di target di cyber attacchi escluse dai precedenti standard e comprende in totale 20 macrocategorie merceologiche e 141 sotto-categorie.

LE TECNICHE DI ATTACCO

La classificazione delle tecniche di attacco è derivata dal MITRE ATT&CK®, dalla Threat Taxonomy di ENISA (Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza), dalla Open Threat Taxonomy e da diversi altri framework.

Comprende 8 macro-categorie e 59 sottocategorie.

GLI ATTACCANTI

La classificazione degli attaccanti deriva dalla nostra esperienza sul campo e rappresenta una mappatura tra le principali famiglie di bad actorse le motivazioni degli attacchi osservati in oltre 10 anni di indagini.

Comprende 4 macro-categorie e 13 sottocategorie.

LA SEVERITY

Dal 2017 abbiamo introdotto un indice della gravità degli attacchi analizzati, classificandoli in base a livelli crescenti di Severity, cosa che ci consente di realizzare un’analisi dei differenti impatti causati dai vari incidenti informatici e di offrire interessanti informazioni sia ad aziende che ad istituzioni.

CONSIDERAZIONI SUL CAMPIONE

In 11 anni abbiamo identificato, classificato e valutato oltre 14.000 attacchi informatici (in media più di 100 al mese).

Di questi, 7.144 si sono verificati negli ultimi 4 anni, dal 2018 al 2021 (di cui 2,049 solo nell’ultimo anno), dimostrando un’accelerazione impressionante nella frequenza e nella criticità delle minacce cyber.

Il campione comprende cyber attacchi andati a buon fine e divenuti di pubblico dominio.

Questo ci permette di fotografare la situazione delle minacce che sono riuscite a superare le difese in campo e che hanno avuto anche ripercussioni reputazionali, oltre agli ulteriori danni economici, tecnologici e spesso anche legali.

D’altra parte, il nostro campione è necessariamente parziale in quanto alcuni attacchi non diventano mai di dominio pubblico, o le vittime riescono a non pubblicizzarli (se non costretti dalle circostanze o da obblighi normativi), oppure per la loro natura emergono più difficilmente (è questo il caso di attività di cyber espionage ed information warfare, certamente sottorappresentate rispetto a cybercrime e hacktivism).


È plausibile quindi supporre che lo scenario dipinto dall’analisi dei cyber attacchi sia addirittura meno critico rispetto alla situazione sul campo.

Un ulteriore motivo per continuare ad evolvere questa analisi ed utilizzare questi dati in modo strategico.

Contattaci per ulteriori dettagli e guarda un sample dei nostri dati sulla nostra Dashboard.

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