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PERCHÈ L’ANTIVIRUS NON BASTA

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PERCHÉ L’ANTIVIRUS NON BASTA

Spesso si ritiene, erroneamente, che l’antivirus sia sufficiente per proteggere i sistemi dalle minacce informatiche.

Ma non è così, ecco perché.

L’antivirus è una protezione contro i malware

I malware sono software malevoli che possono infettare i sistemi informatici compromettendoli o consentendo ai cyber criminali l’accesso ai dati.
Le tipologie di malware sono a loro volta molteplici: ransomware, trojan, spyware, wiper, cryptominer, worm, skimmer, … solo per citarne alcuni.
Sebbene i malware siano una problematica notevole, utilizzata nella maggior parte dei cyber attacchi (il 41% nel 2021, vedi la nostra Dashboard), esistono altre tipologie di minacce.
Tra queste ricordiamo ad esempio Phishing, Social Engineering, lo sfruttamento di vulnerabilità, i DDoS (Distributed Denial of Service), e molto altro.
Sfortunatamente gli antivirus non sono in grado di occuparsi anche di queste minacce e per mitigarle è necessario mettere in atto ulteriori soluzioni.

Non tutti gli antivirus sono uguali

Sia che si scelga un antivirus free o uno a pagamento, i moderni prodotti sono generalmente di buona qualità, ma possono differenziarsi per alcune caratteristiche:

  • Affidabilità: ovvero la capacità di individuare correttamente le minacce con un basso numero di falsi positivi.
  • Qualità della protezione: lo scenario dei malware è in continua evoluzione, un buon antivirus deve quindi essere in grado di aggiornarsi di frequente e rilevare e risolvere efficacemente il maggior numero di minacce.
  • Funzionalità: l’antivirus deve essere in grado di svolgere le sue funzioni senza impatti rilevanti sul sistema in uso.
  • Facilità d’utilizzo: l’antivirus deve disporre di un’interfaccia intuitiva e di semplice utilizzo, in modo da poter essere utilizzato con successo anche da utenti meno esperti.
Non dimentichiamo i dispositivi mobili!

I malware possono compromettere anche i dispositivi mobili come smartphone e tablet.
Dal momento in cui sono connessi alla stessa rete dove sono presenti computer e server (sia in azienda che a casa!), è importante valutare una protezione antivirus anche per tutti i dispositivi mobili utilizzati.

La Cyber Security comporta numerose tipologie di minacce, a loro volta in continua evoluzione.
Per proteggersi in modo adeguato l’antivirus è certamente importante ma non è sufficiente.
Al contrario, una protezione adeguata dai rischi cyber di ultima generazione necessita di una strategia mirata e personalizzata in base alle specifiche esigenze.

Scopri come ti possiamo aiutare ad individuare la tua personale strategia di Cyber Security!

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SCUOLA E CYBER SECURITY

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SCUOLA E CYBER SECURITY

Settembre è il mese in cui ricominciano le scuole.

Probabilmente non siamo abituati ad associare i rischi di Cyber Security con l’ambito scolastico, ma è bene ricordare che la diffusione dei mezzi digitali, ormai largamente utilizzati anche nelle scuole, oltre al ricorso alla didattica ibrida, comportano l’esposizione a minacce che non possono essere ignorate.
Quali sono i rischi di Sicurezza Informatica per l’ambito scolastico?
Il settore Education è tra i primi 5 più colpiti nel periodo 2018-21 (Fonte: Hackmanac Global Cyber Attack Report, guarda i dati nella nostra Dashboard): nel 2021 i cyber attacchi verso questo settore sono il 9% del totale.

Le tecniche utilizzate più di frequente sono malware (quasi nella metà dei casi), phishing e social engineering, sfruttamento di vulnerabilità, furto o violazione di credenziali.

I rischi principali comportano:

  • Accesso ad informazioni sensibili da parte di criminali
  • Furto di credenziali
  • Truffe e perdite economiche
  • Danni correlati alle infezioni da malware
  • Fermo delle lezioni e delle attività scolastiche
Quali sono quindi le soluzioni?
È importante che scuole e genitori siano consapevoli di queste minacce e che mettano in atto almeno le misure preventive minime:

  • Aggiornamento dei sistemi: i dispositivi informatici, in particolare quelli utilizzati da bambini e ragazzi, vanno aggiornati costantemente e tenuti in sicurezza (anche installando un antivirus).
  • Installazione di applicazioni: l’installazione di software, app e applicazioni dovrebbe avvenire solo da parte di adulti o comunque sotto la supervisione di genitori o insegnanti. Può essere utile utilizzare una password per consentire l’installazione di software aggiuntivo
  • Sistemi di autenticazione: Le password utilizzate dovrebbero essere sufficientemente complesse e diversificate per studente e sistema. In particolare se in presenza di didattica ibrida, è necessario assicurarsi di provvedere sistemi di autenticazione sicura per studenti ed insegnanti
  • Backup: tablet e computer possono essere smarriti o possono rompersi, rischiando di perdere i dati che erano contenuti nel dispositivo. Per gli studenti è necessario un sistema di backup che sia facile ed intuitivo, ma soprattutto automatico. Le scuole d’altra parte devono dotarsi di un efficace soluzione di backup che preservi tutti i sistemi utilizzati per la didattica oltre che i dati sensibili.
  • Reti sicure: le reti di accesso a Internet devono essere configurate con protocolli sicuri
Buon rientro a scuola, dunque, ma in sicurezza!

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PROTEGGERSI DAI CYBER ATTACCHI: ECCO LE PRINCIPALI SOLUZIONI

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PROTEGGERSI DAI CYBER ATTACCHI: ECCO LE PRINCIPALI SOLUZIONI

Dopo aver approfondito le principali tecniche utilizzate nei cyber attacchi che, sebbene evolvendosi, rimangono sempre efficaci per i criminali informatici, esaminiamo le principali soluzioni.

Come abbiamo visto, le tipologie di minacce sono numerose e non sempre facili da arginare.

È chiaro quindi che non possa esistere un’unica soluzione stile “bacchetta magica” in grado di sconfiggerle tutte.

Al contrario, per mitigare queste problematiche, è necessario mettere a fattor comune e in modo organico molteplici soluzioni.

Vediamo quindi le principali tattiche per proteggersi (per quanto possibile) dai cyber attacchi e prepararsi a gestire al meglio le maggiori cyber minacce:

  1. Anti-malware

    I malware sono la principale minaccia informatica, utilizzata in oltre il 40% dei cyber attacchi noti.

    La prima misura di difesa in questi casi è quella di cercare di intercettare questa problematica prima che inizi a violare i sistemi informatici dotandosi di un buon anti-malware.

    Il mercato offre innumerevoli soluzioni a questo scopo e sostanzialmente tutti i principali vendor di antivirus mettono a disposizione prodotti di buon livello.

    Questi software, installati su ogni dispositivo informatico (e sarebbe bene includere anche quelli mobili), hanno il compito di rilevare codici malevoli, ma è importante sottolineare che spesso possono riconoscere solo minacce già presenti nel loro database.

    Per il corretto funzionamento di una buona soluzione anti-malware è fondamentale quindi, non solo che sia presente sui sistemi, ma anche che sia aggiornata regolarmente in modo da riconoscere e disarmare le più recenti minacce.


  2. Backup

    Nel caso dei ransomware, oltre ad un buon prodotto anti-malware, il backup resta la migliore soluzione.

    L’obiettivo del ransomware è infatti quello di ottenere il pagamento del riscatto per fornire la chiave di cifratura che permette di recuperare i dati.

    Va ricordato però che non è mai raccomandato assecondare le richieste di un criminale, senza nessuna garanzia, tra l’altro, di ottenere davvero la chiave di cifratura in cambio del pagamento.

    Una buona soluzione di backup, al contrario, è la migliore misura preventiva a questa minaccia, consentendo di recuperare i dati senza dover cedere al riscatto.

    Perché questa soluzione sia efficace, però, è necessario che il backup sia aggiornato, opportunamente configurato e mantenuto separato dai sistemi che protegge (per evitare che possa essere vittima a sua volta del ransomware).


  3. Verifica dei sistemi informatici

    Le vulnerabilità dei sistemi informatici vengono sfruttate nel 16% degli attacchi noti.

    Queste problematiche includono le mis-configurazioni e i difetti di installazione o progettazione che affliggono i sistemi informatici, in particolare in presenza di reti molto complesse o cresciute rapidamente.

    Il Vulnerability Assessment è la verifica periodica dei sistemi alla ricerca di queste problematiche e costituisce la principale difesa per questa tipologia di minaccia.

    Tramite questa verifica è infatti possibile individuare i sistemi e gli applicativi da aggiornare o eventuali problematiche non ancora note.

    È molto utile associare anche un Penetration Test al Vulnerability Assessment: con questo secondo tipo di verifica è possibile, infatti, testare come un eventuale cyber criminale potrebbe sfruttare le problematiche riscontrate e quali danni sarebbe in grado di apportare una volta violati i sistemi.

    Eseguire entrambe le verifiche ha il vantaggio di ottenere una buona fotografia del livello di rischio dell’azienda, oltre che le priorità da assegnare agli interventi di rimedio.

    I ricercatori, così come i criminali, scoprono continuamente nuove vulnerabilità, quindi è bene eseguire periodicamente questi assessment: idealmente ogni 6 mesi, ma almeno una volta all’anno.

    La gestione continua delle vulnerabilità viene chiamata Vulnerability Management ed è altamente consigliata in caso di sistemi critici o grandi aziende.


  4. Corsi di Cyber Security Awareness

    Phishing e Social Engineering sono minacce che cercano di sfruttare l’unica vulnerabilità che non prevede patch di sicurezza: il fattore umano.

    La soluzione a questa tipologia di minacce sono i percorsi di Cyber Security Awareness, ovvero appositi corsi allo scopo di illustrare le principali e più aggiornate tipologie di minacce e approfondire come riconoscerle.

    È importante che questi percorsi siano previsti per tutto il personale che utilizza i sistemi aziendali, per i dipendenti, quindi, ma anche i collaboratori e, idealmente, i fornitori.

    Al management andrebbero inoltre spiegate le responsabilità in caso di violazione dei sistemi e dei dati, sia dell’azienda stessa che dei clienti.

    Infine, è buona norma organizzare questi corsi almeno una volta all’anno in modo da essere aggiornati sulle ultime novità del mondo cyber ed i principali esempi di attacchi informatici.


  5. CDN e WAF

    I DDoS (Distributed Denial of Service) possono essere molto insidiosi e arrivare a rendere totalmente inoperabili siti o applicazioni web.

    La prima soluzione consiste nel ridurre la superficie di attacco limitando al minimo i servizi esposti ad Internet o riprogettandoli in modo che le applicazioni critiche siano opportunamente schermate.

    Una volta identificato il minor numero di server ed applicativi che è necessario esporre su Internet, una buona prassi è proteggerli adottando un sistema CDN (Content Delivery Network).

    Il CDN consiste in una rete di server collegati tra loro per ottimizzare la distribuzione dei contenuti di un servizio o un’applicazione web.

    L’utilizzo di un CDN consente di gestire il carico di traffico diretto verso i servizi web in modo da risolvere, tra l’altro, ogni eventuale problema di sovraccarico.

    È inoltre un ottimo metodo per migliorare la velocità di caricamento dei contenuti dei siti web, ottimizzandone il posizionamento nei motori di ricerca.

    Un’altra buona soluzione è dotarsi di un Web Application Firewall (WAF), un sistema in grado di filtrare e gestire il traffico a livello applicativo diretto ai servizi web.

    In questo modo è possibile intercettare ed intervenire in caso di richieste malevole di accesso ai servizi web, anche per quanto riguarda ulteriori minacce oltre ai DDoS.
Quale che sia la minaccia che più ci preoccupa o verso la quale siamo più esposti, è importante ricordare che la soluzione difficilmente sarà univoca e definitiva.

La sicurezza cyber va infatti considerata come un processo continuo in cui integrare elementi tecnologici, organizzativi e gestionali.

Buon lavoro!

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