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COME I CONFLITTI INFLUISCONO SUL MONDO CYBER

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COME I CONFLITTI INFLUISCONO SUL MONDO CYBER

La settimana scorsa abbiamo approfondito come il Cyber spazio potrebbe divenire teatro della terza guerra mondiale, e di fatto lo è già di numerosi cyber conflitti.

Questa volta vediamo invece come un conflitto nel mondo reale può avere ripercussioni nel mondo cyber.

  1. Cyber attacchi in vista

    A causa del conflitto Russia – Ucraina, il rischio di cyber attacchi è aumentato a dismisura e  non solo per i paesi coinvolti.

    Il mondo si è schierato a supporto delle due parti e Cyber criminali così come attivisti (il collettivo Anonymous in primis) sono determinati a dare una forte dimostrazione di forza.

    Il risultato è che in questo periodo è stato previsto un incremento dei cyber attacchi che potrebbero avere pesanti conseguenze.

    Tra i vari paesi a rischio c’è anche l’Italia: recentemente il CSIRT (Computer Security Incident Response Team) dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha diramato un allarme per avvisare del rischio imminente di cyber attacchi verso entità governative ed industriali del Paese.

    Il suggerimento, come sempre, è quello di adottare tutte le misure di protezione dei sistemi informatici e, in particolare in questa evenienza, avvisare le autorità competenti in caso di attività malevole.

    Ma anche di ricordare che siamo sempre soggetti a questo rischio, quindi niente panico ingiustificato.


  2. Dovremmo disinstallare Kaspersky?

    Sono in molti a suggerire di disinstallare il famoso antivirus.

    Kaspersky è tra i prodotti di sicurezza più noti del nostro settore, oltre che uno dei più efficaci.

    In Italia, le soluzioni di sicurezza Kaspersky sono adottate da molti enti pubblici, compresi Ministeri ed agenzie di sicurezza.

    Purtroppo, Kaspersky è un’azienda russa.

    Il timore è che l’azienda possa di fatto essere controllata dal governo locale e fungere da punto di ingresso per eventuali cyber attacchi con i prodotti installati presso i loro clienti in tutto il mondo.

    È una prospettiva reale?

    Dal punto di vista della fattibilità, certamente sì.

    Ma la vera domanda è: a Kaspersky conviene distruggere la sua reputazione decennale ed il rapporto con il suo intero parco clienti? Probabilmente no, pur restando il dubbio che potrebbe non avere scelta.

    In ogni caso, ci saranno pesanti ripercussioni economiche per Kaspersky.

    D’altra parte, è anche vero che, se davvero esiste il rischio di violazione o di spionaggio tramite tecnologie simili, questa minaccia è sempre esistita.

    La pubblica amministrazione così come le Istituzioni dovrebbero valutare anche questi rischi prima di decidere di acquistare soluzioni software o hardware.

    Siamo pronti a gestire i nostri acquisti tecnologici in base alle alleanze geopolitiche?


  3. Ripercussioni anche per i cyber criminali

    Gli schieramenti nel mondo reale hanno prodotto schieramenti anche nel mondo cyber criminale: diverse gang hanno deciso di dare il loro supporto ad una nazione piuttosto che all’altra.

    E questo ha prodotto una serie di escalation di attacchi da entrambe le parti.

    Ne è un esempio quello che è successo a Conti, il gruppo criminale noto per l’omonimo ransomware che ha sconvolto organizzazioni ed istituzioni in tutto il mondo.

    Conti si è pubblicamente schierato con la Russia e, come risultato, ha subito una serie di attacchi che hanno portato al data leak dei messaggi scambiati dai componenti del gruppo e perfino al codice del noto ransomware.

    Il famoso collettivo di attivisti Anonymous, d’altra parte, ha garantito il suo supporto alla nazione Ucraina, effettuando una serie di attacchi a varie entità governative russe e perfino alla TV di stato.

    Se gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) che hanno rallentato o reso impossibile utilizzare i servizi di diverse istituzioni, sono certamente fastidiosi, ma non troppo preoccupanti, il data leak di informazioni riservate, al contrario, potrebbe avere pericolose conseguenze (come, ad esempio, nel caso dell’Istituto Nucleare russo).
Cosa fare quindi per alzare (e mantenere!) alto il livello di allerta?

  • Aggiornare i sistemi e gli applicativi, soprattutto (ma non solo) quelli esposti su Internet;
  • Verificare la presenza ed il buon funzionamento dei sistemi di backup, in particolare per dati critici e sensibili;
  • Prepararsi non solo per cyber attacchi con malware e DDoS, ma anche per Phishing che potrebbe favorire il reperimento di informazioni utili a violare successivamente i sistemi.
È bene ricordare che queste raccomandazioni valgono sempre, anche in tempo di “pace”.

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2022: LE TRE TENDENZE PIÙ SIGNIFICATIVE DELLA CYBER SECURITY

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2022: LE TRE TENDENZE PIÙ SIGNIFICATIVE DELLA CYBER SECURITY

La pandemia ha certamente cambiato molti aspetti delle nostre vite.

Se da un lato il maggior ricorso allo smart working e la diffusione del digitale ci hanno semplificato le cose, dall’altro ci hanno esposti maggiormente a cyber crimine, truffe ed estorsioni.

Negli ultimi due anni infatti c’è stato un aumento mai visto prima dei cyber attacchi, cresciuti sia in frequenza che in criticità.

E non c’è nessun accenno di cambiamento a questo andamento.

Vediamo insieme quali sono le tre tendenze più importanti e significative della Cyber Security nel 2022.

 

RANSOMWARE

I ransomware sono una minaccia sempre più diffusa.

Utilizzati solo nell’8,5% dei cyber attacchi nel 2018, nel 2021 vengono invece impiegati in oltre un terzo dei casi, un trend che sembra aumentare.

Inizialmente venivano distribuiti prevalentemente a partire da attacchi di phishing, ma stanno diventando una minaccia sempre più elaborata, spesso messa a disposizione tra i criminali con modalità “As A Service“.

COSA SI INTENDE PER “AS A SERVICE”?

Se una volta l’attaccante era con grande probabilità anche il produttore del malware, e quindi un esperto di sistemi informatici, ora chi produce ransomware li mette a disposizione e non è necessariamente chi effettua gli attacchi.

Il risultato è che anche i criminali tradizionali possono trarre profitti dal crimine informatico e se ne stanno interessando sempre di più.

Non è più un mistero infatti che da anni il mercato del cybercrime ha superato i proventi del mercato della droga.

Inoltre, il ricorso al fenomeno della “double extortion” non aiuta: oltre al tradizionale ricatto per decifrare i dati infettati dal ransomware, i criminali iniziano ad utilizzare anche un secondo ricatto per non diffondere i dati (trafugati prima di cifrarli), con il rischio di far circolare informazioni molto sensibili.

COME SI PUO’  ARGINARE IL PROBLEMA?

Il ricorso a soluzioni di backup correttamente configurate, aiuta a recuperare i dati evitando il tranello del ricatto tradizionale, ma, sfortunatamente, per la “double extortion” non c’è cura.

L’unica possibilità è evitare quanto possibile che i criminali riescano a penetrare nei sistemi e ad impossessarsi dei dati, in particolare di quelli più sensibili.

Un risultato che può perseguire in tre modi: dotandosi di apposite soluzioni anti malware, monitorando costantemente i sistemi alla ricerca di anomalie e mitigando le problematiche rilevate periodicamente.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Esattamente come viene utilizzata dai servizi finanziari per rilevare le frodi, l’Intelligenza Artificiale (AI) nella Cyber Security aiuta ad identificare modelli di comportamento anomali, indicatori di un attacco in corso o già avvenuto.

Considerando che ogni apparato connesso in rete può produrre log (ovvero i registri degli eventi), per individuare le anomalie non sono certo le fonti a mancare.

Il vero problema, al contrario, è riuscire ad analizzare un numero di fonti sempre crescenti per scovare prontamente le problematiche ed essere in grado di intervenire in maniera efficace e tempestiva.

L’AI è utilissima per questo scopo e sempre più aziende nel 2022 decideranno di integrare questa tecnologia nelle loro soluzioni.

Sfortunatamente lo stanno facendo anche i cyber criminali che sfruttano l’AI per riuscire ad eludere in maniera sempre più efficiente le difese informatiche.

Il ricorso all’Intelligenza Artificiale resta l’unica difesa per contrastare attacchi basati su AI.

IOT

Si prevede che il numero di dispositivi connessi, noto come “Internet delle cose” (IoT), raggiungerà i 18 miliardi entro il 2022.

Tra questi rientrano tutti gli elettrodomestici connessi in rete che sono sempre più diffusi.

La conseguenza è un numero crescente di potenziali punti di accesso per i criminali, che, penetrando facilmente all’interno di questi sistemi, normalmente meno protetti dei comuni computer, possono poi raggiungere tutto ciò che si trova nella stessa rete.

D’altra parte difficilmente si pensa di installare un antivirus ad una smart TV o ad un frigorifero.

Ma se il nostro computer è sulla stessa rete smart TV, anche i nostri dati sono a rischio.

Nel 2022 continueremo a vedere crescere gli attacchi verso IoT ed è importante iniziare a considerare alla stregua di computer tutti i dispositivi in grado di connettersi ad Internet, mettendo in pratica le medesime strategie difensive.

Come sempre, la consapevolezza si dimostra la prima e più importante strategia.

Buon anno!

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CYBER SECURITY E REPUTAZIONE DIGITALE

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CYBER SECURITY E REPUTAZIONE DIGITALE

I cyber attacchi sono sempre in aumento e crescono non solo in frequenza ma anche in criticità.

I cyber criminali infatti evolvono continuamente le loro tecniche di attacco, scovando tutte le possibili debolezze delle loro vittime o sfruttando temi caldi (come è successo per gli attacchi a tema Covid-19 all’inizio della pandemia).

Cosa accomuna quindi Cyber Security e Reputazione digitale?

Innanzitutto nascondere un cyber attacco diventa più difficile.

Se non è l’azienda ad ammetterlo apertamente, in alcuni casi, in particolare in caso di ransomware, è il criminale stesso che lo comunica in siti web dedicati o addirittura ai giornalisti, in modo da aumentare la pressione mediatica e moltiplicare le possibilità di ottenere il pagamento del riscatto.

Se, da una parte, siamo ormai tutti più esposti ai cyber attacchi, e quindi il danno reputazionale dovuto all’ammissione di esserne stati vittime è minore rispetto ad un tempo, d’altra parte, gestire male l’emergenza può avere ripercussioni importanti.

Negare l’attacco per poi scontrarsi con le evidenze, come un data leak da parte dell’attaccante, può essere molto peggio.

Quindi, meglio imparare a gestire correttamente le comunicazioni in caso di cyber attacchi, piuttosto che negare o prendere tempo.

Come prevenire allora un attacco?

Per quanto riguarda la prevenzione invece le cose si complicano.

Siamo infatti esposti a diverse tipologie di cyber attacchi.

Mentre la maggior parte degli attacchi (circa il 40%), viene ormai perpetrata tramite Malware, ed in particolare Ransomware, una buona parte (circa il 25%) viene effettuata tramite tecniche che restano sconosciute.

Inoltre le Vulnerabilità (note ma anche sconosciute, come nel caso degli 0day, ovvero problematiche non ancora di pubblico dominio per cui non esiste una patch da applicare ai sistemi) e problematiche come Phishing e Social Engineering sono tecniche che continuano a riscuotere discreti successi.

Se nel caso dei Malware in generale, le soluzioni antimalware possono offrire una difesa efficace, nel caso dei ransomware, il fenomeno della double extortion, ovvero il secondo riscatto che viene chiesto dai criminali per non divulgare i dati rubati prima di cifrare i sistemi aziendali, complica le cose.

La scelta per la vittima è tra pagare un criminale o affrontare la gogna mediatica per non aver protetto adeguatamente i dati sensibili che le sono stati affidati.

Ma come difendersi?

Per difendersi dalle Vulnerabilità note l’unica soluzione è la verifica periodica dei sistemi alla ricerca di problematiche o mis-configurazioni che vanno scovate e risolte tempestivamente.

La superficie di attacco di un’azienda può essere molto vasta e sarebbe bene effettuare verifiche di questo genere almeno una volta all’anno, o meglio ancora, ogni 6 mesi.

Contro Phishing e Social Engineering invece ci si difende efficacemente solo tramite corsi di awareness per dipendenti e collaboratori.

I criminali infatti, perfezionando costantemente i loro metodi di attacco, rendono a volte complicato riconoscere le minacce.

Sviluppare un atteggiamento prudente, essere consapevoli di questa tipologia di rischi e conoscere gli esempi di minacce più recenti è l’unico modo efficace per diminuire il tasso di successo di questi attacchi.

E’ importante infine comprendere che le minacce sono diverse, non esiste una sola tipologia di cyber attacco.

Ma chi sono le vittime?

Allo stesso modo le vittime non sono tutte uguali, ma si differenziano per settore merceologico, dimensione, distribuzione geografica, superficie di attacco.

Per questa ragione non può esistere una sola soluzione valida universalmente, ma le soluzioni, organizzative e tecnologiche, vanno mirate e dosate in modo da moltiplicarne l’efficacia.

 

Grazie all’attività di classificazione dei cyber attacchi che Hackmanac porta avanti da 10 anni, possiamo aiutare le aziende a comprendere a quali minacce sono più esposte e come ottimizzare i budget di sicurezza per gestirli in modo più efficace e conveniente.

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